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mercoledì 6 novembre 2013

RomaSiMuove è stata una truffa. Anzi, no. Anzi, sì

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Ragazzi, seguite con attenzione questa vicenda, perché oltre ad essere tragicomica è molto, ma molto istruttiva circa le dinamiche che di questi tempi animano la dirigenza radicale.
Siete pronti? Via, si parte.

Il 27 ottobre 2013, durante la conversazione settimanale Pannella-Bordin, Marco Pannella si esprime in modo molto chiaro (1.21.11) sulle firme raccolte da Radicali Roma per i referendum cittadini "RomaSiMuove": abbiamo raccontato una balla sul numero delle firme e poi le abbiamo portate via dal partito, quindi è una (testualmente) truffa:
Poi c'è stata quella balla che hanno raccontato, che stavano quasi per raggiungere 50mila firme, no per quell'altra iniziativa, RomaSiMuove non so che. Il problema è che credo che nessuno possegga più quelle firme, perché quelle firme non erano vicine alle 50mila ma molto lontane, e a un certo punto sono state trasferite da qua a casa del consigliere comunale Magi; io spero che le abbiamo, perché ho l'impressione che non fossero più di 26mila; eh no, perché se si dice che eravamo a 44mila su 50mila ed erano venti... è una truffa".
Il 28 ottobre Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani, smentisce tutto con un comunicato molto chiaro:
A riguardo, essendo stato l’animatore per parte radicale del comitato “Roma Si Muove”, tengo a sottolineare che:
  • le firme raccolte sui referendum “Roma Si Muove” non sono state 26 mila, bensì confermo che il nostro conteggio è effettivamente stato di circa 44 mila sottoscrizioni;
  • le firme sugli otto referendum, dopo essere state presentate in Campidoglio, sono state conservate per lungo tempo in numerosi scatoloni all'interno del magazzino del Partito Radicale fino a quando Riccardo Magi non mi ha riferito che più volte Isio Maureddu gli aveva rappresentato -su indicazione del tesoriere del Partito Radicale Maurizio Turco- la necessità di portarle via per esigenze di spazio, altrimenti sarebbero state buttate. A quel punto ho chiesto a Riccardo se poteva per favore trovare un posto gratuito dove tenerle e così lui ha fatto. Gli scatoloni sono ancora oggi in una cantina dell’abitazione della nonna di Riccardo, che colgo l’occasione per ringraziare.
Ci siamo? Le firme erano effettivamente 44mila: lo conferma pubblicamente e ufficialmente  il Segretario di Radicali Italiani, mica uno qualunque. Sono state portate via dal partito perché lo ha chiesto Turco, non per iniziativa di Magi. E per giunta manco sono a casa di Magi, ma nella cantina della nonna. Quindi niente balla e niente truffa.

Il 29 ottobre 2013, intervistato da Paolo Martini, Riccardo Magi conferma a sua volta l'accaduto:
Io ho effettivamente, confermo che ho portato via quelle decine di scatoloni con le firme: ma l'ho fatto dopo che mi è stato ripetutamente, almeno 3-4 volte, ma forse anche 6 o 7 volte, detto da Isio Maureddu, che ha un po' la gestione del magazzino, dei locali, anche dalla parte logistica del partito, che quelle scatole non potevano più stare lì e che andavano rimosse. Le scatole sono state per alcuni mesi nella parte al 3° piano di Torre Argentina, poi sono state portate nel magazzino e a un certo punto mi è stato detto che andavano rimosse, altrimenti andavano, sarebbero state buttate
Incidente risolto, direte voi. Invece no. Manco per il cazzo.

 Il 2 novembre 2013, durante il Congresso di Radicali Italiani a Chianciano, Maurizio Turco ricomincia da capo (3.53-4.25) come se niente fosse:
Io per esempio so' rimasto esterrefatto che tutta la questione che è scoppiata durante l'ultimo Pannella-Bordin sulla questione delle firme si sia risolta con un'autocertificazione: qui non c'è stato nessun riverbo (sic), nel senso che non ho sentito niente. Io penso che il problema non sia la nonna di Magi: il problema sia semplicemente ricontare le firme, e così vediamo se uno è impazzito. Anzi, ricontare, contare le firme.
Chiaro? Il problema è ricontare, anzi contare le firme. Così vediamo se Pannella è impazzito. Quindi, evidentemente, Pannella ritiene proprio che le cose siano andate proprio come aveva detto a Bordin, e le autocertificazioni non gli bastano.

Senonché, la sera dello stesso 2 novembre 2013, durante il Congresso, si riunisce la Direzione di Radicali Italiani. E la questione, come si dice a Roma, riciccia.

E riciccia con Emma Bonino (1.33.15), mica la prima che passa per strada; ed Emma Bonino, in pratica (questa è la mia interpretazione, ma mi pare abbastanza condivisibile), invita Pannella a non dire fregnacce:
Io l'ho seguita, RomaSimuove, l'ho detto a Marco: ma non è possibile che ti fai dire che erano 26mila firme. Erano 26mila quando ho cominciato a organizzare Piazza Farnese. [...] Erano 26mila quando abbiamo deciso di fare quel tentativo, che è andato anche bene, tant'è che in quella stessa sera ne abbiamo raccolte altre 10mila, 11mila.
A questo punto Pannella, non sapendo come uscirne, cambia repentinamente versione: mica ci credeva davvero, lui, a quella storia che le firme erano solo 26mila. Macché. Anzi, ha fatto quell'uscita alla radio, in cui parlava di "balla" e "truffa", proprio per fare in modo che la verità venisse a galla. Mica per attaccare Magi, insomma. Anzi, a momenti per fargli un favore. State a sentire (2.04.54) che triplo carpiato, e se potete godetevi la faccia, che è qualcosa:
Posso raccontarvi un'altra cosa incredibile (lo dice lui, non io, eh? ndr). Però chi mi conosce forse ci crede. La questione della roba di Magi, la nonna eccetera, qualcuno che non era particolarmente vicino a me, parlando, col quale ho un grado di simpatia, mi diceva questa cosa, facendo storicamente più parte di Radicali Roma che dei pannelliani. E mi dice: "Già, quella roba non si sa poi dove sta". Io gli ho risposto. Cioè, ah, c'è 'sto dubbio? Mo il problema lo risolviamo di sicuro. E sapendo che mi smentiranno subito e diranno dove sta 'a roba. Le 24, 36, 57 (mila firme, ndr). Non potevo pensare che ci fosse altra reazione.
Riccardo Magi, comprensibilmente, obietta:
Me potevi chiama', me potevi chiede. Me potevi manda' un sms.
Ma Pannella, ormai nel pieno dell'acrobazia, ribatte:
No, manco per il cazzo. No, ho usato un altro sistema. Più sicuro.Più sicuro. Era o no più sicuro?
Ricapitoliamo: per qualche giorno a Radio radicale circola, per bocca di Marco Pannella, la notizia che quelli di Radicali Roma, e Riccardo Magi in particolare, sono dei truffatori che raccontano balle. E circola parecchio, visto che viene replicata più volte -come tutte le puntate domenicali della trasmissione di Pannella- e inserita nel notiziario di punta del mattino come taglio principale della trasmissione con Bordin.
Invece no, scherziamo? Ma quale truffa, quali balle. Era solo il "sistema sicuro" di Pannella per togliere il dubbio su quello che ha detto uno con un "certo grado di simpatia" che non è particolarmente vicino a lui.
Contemporaneamente, però, l'intervista in cui Turco ribadisce che invece bisogna ricontare le firme compare oggi, 6 novembre, in homepage di radio Radicale.

Che spettacolo, eh?

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